L’omofobia è il rifiuto della libertà. E noi scegliamo la voce.

Condanniamo

Ogni amore è libertà. Noi scegliamo la voce.

L’omofobia non è solo odio. È paura travestita da norma. È violenza mascherata da tradizione. È silenzio imposto, vergogna coltivata, esclusione istituzionalizzata.

L’omofobia non è un’opinione. È una struttura che decide chi può amare, chi può esistere, chi può parlare. Una struttura che divide i corpi, separa le famiglie, spezza le comunità. Una struttura che trasforma la diversità in colpa, l’intimità in scandalo, la tenerezza in minaccia.

L’omofobia è costruzione, non natura

Nessuno nasce omofobo. L’omofobia si insegna. Si trasmette nei silenzi, nei sorrisetti, nei programmi scolastici che ignorano, nei pulpiti che condannano, nei palazzi che legiferano contro.

L’omofobia è una pedagogia dell’odio. Una grammatica della vergogna. Una logica che trasforma l’amore in errore, il desiderio in devianza, la libertà in pericolo.

Ogni volta che si ride di un corpo non conforme, l’omofobia agisce. Ogni volta che si nega il diritto di amare, l’omofobia si rafforza. Ogni volta che si giustifica la discriminazione, l’omofobia si istituzionalizza.

L’omofobia è cancellazione

Cancella storie. Cancella famiglie. Cancella possibilità.

Cancella la gioia di essere sé stessi. Cancella la memoria di chi ha resistito. Cancella la voce di chi ha amato senza permesso.

L’omofobia non si limita a ferire. Vuole far sparire. Vuole rendere invisibili. Vuole convincere che non si è mai esistiti.

Ma ogni corpo che resiste è già memoria. Ogni voce che si alza è già futuro. Ogni gesto d’amore è già rivoluzione.

La resistenza è amore, è voce, è scelta

  • Ogni parola che restituisce dignità è resistenza.
  • Ogni gesto che rompe il silenzio è resistenza.
  • Ogni scelta che rifiuta la vergogna imposta è resistenza.
  • Ogni memoria che difende la pluralità è resistenza.
  • Ogni corpo che si mostra senza paura è resistenza.
  • Ogni amore che si celebra è resistenza.

La resistenza non è gentile. È necessaria. È radicale. È quotidiana.

L’amore non ha bisogno di permesso

L’amore non chiede autorizzazioni. Non si piega alle leggi dell’odio. Non si lascia definire da chi ha paura della libertà.

L’amore è corpo, è voce, è scelta. È diritto di esistere. È diritto di essere felici. È diritto di non avere paura.

Chi ama sfida il potere. Chi ama rompe le gerarchie. Chi ama costruisce un mondo nuovo.

Il mondo non è uno. È molti.

L’omofobia vuole un mondo solo. Un mondo uniforme, obbediente, binario. Ma il mondo è molti. È corpi, è desideri, è famiglie diverse. È confini che si dissolvono, è ponti che si costruiscono.

Difendere la pluralità non è un gesto estetico. È un atto politico. È un atto spirituale. È un atto umano.

Noi scegliamo la voce

L’omofobia non ci piace. Ma soprattutto, non ci appartiene. Non ci rappresenta. Non ci definisce. La smascheriamo. La sfidiamo. La superiamo.