Il fascismo non è un passato. È una possibilità.
La resistenza si costruisce nella voce.
Il fascismo non è nato in un giorno. Non è esploso come un fulmine nella storia. È cresciuto come una febbre. Come una promessa di ordine nel caos. Come una risposta sbagliata a domande vere.
Quando è iniziato
Dopo la Prima guerra mondiale, l’Italia era ferita, impoverita, disillusa. In quel vuoto nacquero i Fasci di Combattimento. Non come partito, ma come milizia. Una forza che picchiava, che intimidiva, che marciava.
La Marcia su Roma non fu una rivoluzione. Fu una resa. Il potere cedette per paura. E il fascismo divenne governo.
Come è iniziato
Il fascismo si impose con il linguaggio, con la propaganda, con l’idea che servisse un uomo forte. Dietro la facciata: violenza, censura, repressione, razzismo, culto del capo, guerra.
Fu una pedagogia dell’obbedienza. Una fabbrica di consenso. Una macchina che trasformava cittadini in sudditi.
Può tornare?
Il fascismo non è morto nel 1945. È stato sconfitto militarmente, ma non smontato culturalmente. Oggi si presenta con giacche eleganti, slogan patriottici, leggi che discriminano, silenzi che approvano.
Torna ogni volta che si normalizza la violenza, si accetta la disuguaglianza, si criminalizza la solidarietà, si confonde la forza con la giustizia.
Il fascismo è una tentazione: semplificare, obbedire, escludere.
Come resistere
Resistere significa riconoscere i segnali, smascherare le retoriche, difendere la pluralità, scegliere la complessità.
- Ogni parola che difende la dignità è antifascista.
- Ogni gesto che protegge il diverso è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta il controllo è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta la sopraffazione è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta la gerarchia è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta l’obbedienza cieca è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta la violenza del potere è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta l’autoritarismo è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta la paura come metodo è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta la semplificazione imposta è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta il pensiero unico è antifascista.
- Ogni scelta che rifiuta la negazione dell’altro è antifascista.
Il fascismo si costruisce nel silenzio. La resistenza si costruisce nella voce.
Il fascismo non è un passato. È una possibilità. E ogni volta che scegliamo la cura invece del controllo, la giustizia invece della forza, la memoria invece della paura, lo rendiamo impossibile.
Perché la democrazia non è un dato. È una scelta. Una scelta quotidiana. Una scelta che si fa con le mani, con la voce, con la coscienza.
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