La destra tradisce il popolo.

 

Caritas

 

Viviamo in un Paese dove il costo della vita cresce senza tregua, mentre i salari restano fermi e la disuguaglianza si allarga. Ogni giorno milioni di persone affrontano bollette insostenibili, benzina alle stelle, carrelli sempre più vuoti. Eppure chi governa continua a difendere privilegi e rendite, blindando se stesso e i propri familiari nei palazzi del potere.

La destra italiana è contro il popolo. Altro che patrioti. La benzina resta alle stelle, i prezzi dei beni di consumo quotidiano continuano a crescere, le tasse aumentano, ma gli stipendi restano fermi.

Salario minimo? No. Patrimoniale? No. Ridistribuzione della ricchezza? No. Tutto è un “no” quando si tratta di giustizia sociale.

Eppure loro vivono in ville di lusso, con stipendi da miniera d’oro. Collocano figli, familiari e amici in posti privilegiati — il caso del figlio di La Russa è solo uno dei tanti esempi — e continuano a proteggere la loro cerchia ristretta, mentre milioni di cittadini devono scegliere se pagare le bollette o riempire il carrello della spesa.

Secondo i dati ISTAT, nel 2025 il PIL italiano cresce appena dello 0,5%, mentre l’inflazione resta alta e i salari stagnano. La domanda interna sostiene la crescita, ma il potere d’acquisto delle famiglie è eroso: il reddito disponibile aumenta solo marginalmente (+1,3% nel 2024), mentre i consumi arrancano. In pratica, la vita quotidiana costa di più, ma gli stipendi non tengono il passo. Il lavoro precario dilaga, i giovani emigrano, e nel terziario mancano oltre 260mila lavoratori qualificati. Intanto, chi governa rifiuta ogni misura di equità: niente salario minimo, niente patrimoniale, niente redistribuzione.

La colpa, però, è anche nostra. Perché basterebbe una settimana di manifestazioni sotto Palazzo Chigi, milioni di persone unite, per farli scappare via.

Bandiera Nera