Il Venezuela, terra di Bolívar e custode di riserve naturali immense, è oggi più che mai il campo di battaglia simbolico di una lotta antica: quella tra la sovranità popolare e le tenaglie asfissianti dell'imperialismo, del capitalismo rapace e delle sue residue pulsioni coloniali. La narrazione dominante lo dipinge come uno stato fallito, ma dietro la crisi sbandierata dai media occidentali si nasconde una verità molto più scomoda: il Venezuela è vittima di una guerra economica e geopolitica condotta in nome del profitto.
Guerra per il Petrolio, Guerra del Potere
Al centro del dramma venezuelano non ci sono solo le ideologie, ma il petrolio. Il Venezuela possiede le più grandi riserve petrolifere accertate del mondo, e questa immensa ricchezza, anziché garantire prosperità e autodeterminazione, è diventata la sua maledizione.
Quella che stiamo osservando non è una crisi interna casuale, ma una deliberata Guerra per il petrolio, travestita da crociata per la democrazia. Le sanzioni economiche, severe e mirate a strangolare l'economia statale, non colpiscono la leadership, ma la popolazione, privandola di medicinali e generi di prima necessità. Questa pressione calcolata mira a far crollare il governo per insediarne uno più malleabile agli interessi esterni.
Questa è, in sostanza, una Guerra del potere: il potere di controllare le risorse energetiche globali, il potere di decidere chi può e chi non può perseguire un modello di sviluppo indipendente. La vera minaccia per l'Occidente non è l'ideologia venezuelana, ma l'esempio di un Paese che osa nazionalizzare le proprie risorse e sfidare il Consenso di Washington.
L'Assedio Globale e l'Apologia della Forza
Il Venezuela vive sotto un assedio globale in cui sembra che "qui il primo che si sveglia, dichiara guerra". Non ci sono dichiarazioni formali di guerra, ma una guerra ibrida fatta di disinformazione mediatica, sostegno finanziario a opposizioni destabilizzanti e minacce militari velate.
L'azione delle potenze imperiali mostra la persistente convinzione che alcune nazioni abbiano il diritto intrinseco di disporre della ricchezza altrui. Le sanzioni unilaterali sono la forma moderna del colonialismo: non più l'occupazione militare, ma l'imposizione economica brutale che distrugge la sovranità e costringe alla fame, senza dover sparare un colpo.
Il principio del Capitalismo selvaggio si manifesta pienamente quando il libero mercato diventa un'arma per sottrarre risorse a chi non si sottomette, dimostrando che l'unica regola che conta è il diritto del più forte.
Il Venezuela è chiamato, oggi, non solo a difendere la sua rivoluzione bolivariana, ma a difendere il diritto di ogni nazione a decidere il proprio destino, libero dalle catene del debito e dall'ingerenza di chi vuole sostituire la bandiera nazionale con quella delle multinazionali.
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