Cagliari, città medaglia d'oro per la Resistenza, si sveglia sotto la minaccia di un'ombra che credevamo dissipata dalla Storia. L'annunciata manifestazione di Casapound, espressione palese e arrogante dell'estrema destra e delle sue nostalgie neofasciste, non è un semplice raduno politico: è una provocazione indegna e un attacco diretto ai valori fondamentali su cui si regge la nostra Repubblica.
L'Apologia e l'Autorizzazione: Il Silenzio Complice
Di fronte a questa ostentazione di ideologie contrarie alla democrazia, la prima e più urgente domanda che sorge spontanea è: chi ha rilasciato l’autorizzazione a sfilare per le vie di Cagliari?
Questa autorizzazione solleva un gravissimo interrogativo di legalità e opportunità, poiché in Italia esiste una chiara limitazione all'espressione di contenuti e simboli fascisti. Il nostro ordinamento punisce severamente l'apologia di reato, intesa come l'esaltazione pubblica di un crimine o di un'ideologia criminosa.
La Legge e la Costituzione: La base giuridica contro il fascismo e le sue forme di espressione è duplice e inequivocabile:
XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione: Vieta la riorganizzazione, in qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Legge n. 645/1952 (Legge Scelba) e, più recentemente, la Legge Mancino: Queste norme puniscono chiunque faccia apologia del fascismo, intesa come esaltazione che possa portare alla riorganizzazione del partito fascista. La fattispecie di apologia di reato in generale è disciplinata dall'articolo 414 del Codice Penale, sebbene l'apologia del fascismo sia trattata specificamente dalle leggi sopra citate.
Permettere una manifestazione di Casapound significa ignorare il dettato costituzionale e concedere uno spazio pubblico a chi apertamente disconosce i principi di libertà, uguaglianza e dignità umana. Non è tollerabile che le istituzioni concedano un lasciapassare a chi celebra un passato di violenza, discriminazione e dittatura.
La Nostra Risposta: Memoria e Unità
La nostra risposta non sarà l'indifferenza, ma la fermezza democratica. Contro i simboli di odio e l'intolleranza, opponiamo la storia della Sardegna e di Cagliari, terra di resistenza, solidarietà e accoglienza.
Invitiamo la cittadinanza, le associazioni, i sindacati e tutte le forze democratiche a mobilitarsi in maniera pacifica ma decisa. Dobbiamo riaffermare con forza che a Cagliari e in Italia non c'è spazio per chi semina la divisione, il razzismo e l'odio.
Saremo in piazza, uniti, per difendere:
L'Antifascismo come valore fondante e irrinunciabile della nostra Repubblica.
La Costituzione, traduzione pratica della libertà conquistata con il sacrificio.
Il Rispetto per ogni persona, contro ogni forma di discriminazione e violenza.
Cagliari-Sardegna è, e resta, Antifascista!

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