Il Sacerdote, il Giusto, il Martire delle Fosse Ardeatine

Don Pietro Pappagallo (Terlizzi, 1888 – Roma, 1944) fu un sacerdote della Diocesi di Roma, insignito della Medaglia d'Oro al Merito Civile e riconosciuto come Giusto tra le Nazioni. La sua vita fu un inno alla carità, culminato nel sacrificio durante l'occupazione nazista.

Carriera e Impegno Sociale

Originario della Puglia, Don Pappagallo si trasferì a Roma nel 1925. La sua vocazione non fu limitata alla cura d'anime, ma si estese all'impegno sociale, portandolo a schierarsi dalla parte degli ultimi sin dai primi anni.

Roma Pastorale: Ricoprì ruoli come vice parroco di San Giovanni in Laterano e direttore spirituale di istituti religiosi (come le Oblate di via Urbana), stabilendo una fitta rete di contatti in città.

Difesa dei Lavoratori: Prima della guerra, aveva già dimostrato il suo coraggio intervenendo a favore degli operai in difficoltà, denunciando le dure condizioni di lavoro nelle fabbriche.

L'Eroe della Solidarietà (1943-1944)

Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943 e l'occupazione tedesca di Roma, la sua casa in Via Urbana n. 2 divenne un fondamentale rifugio clandestino nel cuore della Capitale. Don Pappagallo non faceva distinzioni di fede o appartenenza politica.

Il Ruolo nella Resistenza

Pur senza appartenere a partiti, divenne un punto di riferimento per la Resistenza Romana e per il Fronte Militare Clandestino, fornendo:

  • Alloggio e vestiario a militari italiani sbandati, prigionieri alleati fuggiti e antifascisti.
  • Documenti falsi per consentire ai perseguitati di sfuggire ai rastrellamenti.

Salvatore degli Ebrei

Il suo impegno più rischioso fu il soccorso agli Ebrei romani ricercati dalle SS. Mise la propria vita a repentaglio per nasconderli, un atto che gli valse il riconoscimento di "Giusto tra le Nazioni".

L'Arresto e il Martirio Finale

Il Tradimento: L'attività di Don Pappagallo fu interrotta bruscamente il 29 gennaio 1944 a causa della delazione di una spia italiana (Gino Crescentini) che si finse un fuggiasco in cerca di aiuto. Fu arrestato e condotto nel carcere nazista di Via Tasso.

Fosse Ardeatine

In seguito all'attentato di Via Rasella del 23 marzo 1944, le SS decisero una rappresaglia immediata. Don Pappagallo fu inserito nelle liste dei condannati. Il 24 marzo 1944, fu fucilato insieme ad altre 334 persone nell'Eccidio delle Fosse Ardeatine. Fu l'unico sacerdote tra le vittime.

L'Assoluzione Collettiva: Un superstite raccontò che, nei momenti precedenti la fucilazione, Don Pietro, liberatosi dai lacci ai polsi, si alzò e impartì l'assoluzione collettiva ai compagni di sventura, compiendo l'ultimo e solenne gesto di carità cristiana.

Eredità

La figura di Don Pietro Pappagallo è stata immortalata nel cinema: è l'ispiratore del personaggio di Don Pietro Pellegrini interpretato da Aldo Fabrizi nel film simbolo della Resistenza, Roma città aperta (1945), di Roberto Rossellini.