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Thomas Sankara: il Che d’Africa, la voce degli uomini integri

 

Thomas Sankara

 Thomas Isidore Noël Sankara nacque il 21 dicembre 1949 a Yako, nell’allora Alto Volta, oggi Burkina Faso. Cresciuto in una famiglia modesta, fu educato dai missionari cattolici e si distinse per intelligenza, disciplina e spirito critico. Entrò giovanissimo nell’esercito, dove si formò come ufficiale e paracadutista, ma anche come pensatore marxista e panafricanista. Studiò in Madagascar, dove assistette a rivolte popolari e maturò una visione rivoluzionaria: l’Africa doveva liberarsi non solo dal colonialismo, ma anche dalla dipendenza economica e culturale.

Nel 1983, dopo un colpo di Stato, Sankara divenne Presidente dell’Alto Volta. Il suo primo gesto fu simbolico e potente: cambiò il nome del Paese in Burkina Faso, che significa “Terra degli uomini integri”. Da quel momento, iniziò una delle esperienze politiche più radicali e ispiratrici dell’Africa contemporanea.

Sankara lottò contro la corruzione, il clientelismo, il neocolonialismo. Tagliò i privilegi dei funzionari, vendette le auto di lusso del governo, ridusse il proprio stipendio, e promosse una politica di autosufficienza nazionale. Rifiutò gli aiuti internazionali come forma di dipendenza e disse:

    “Chi ti nutre, ti controlla.”

Avviò campagne di alfabetizzazione, vaccinazione, riforestazione e costruzione di scuole e ospedali. Promosse i diritti delle donne come parte centrale della rivoluzione: vietò i matrimoni forzati, incoraggiò la partecipazione femminile alla vita pubblica, e denunciò il patriarcato come forma di oppressione.

Sankara era un leader carismatico, ma anche un pensatore profondo. Credeva nella giustizia sociale, nella dignità africana, nella solidarietà tra i popoli. Parlava con passione, scriveva con lucidità, agiva con coerenza.

Ma il suo sogno durò poco. Il 15 ottobre 1987, fu assassinato in un colpo di Stato orchestrato dal suo ex compagno Blaise Compaoré, con l’appoggio di potenze straniere. Aveva solo 37 anni. Il suo corpo fu sepolto in segreto, la sua memoria censurata, ma il suo pensiero continuò a vivere.
L’eredità

Thomas Sankara è oggi considerato il Che Guevara d’Africa, ma la sua visione era unica: un socialismo africano, ecologico, femminista, anticoloniale. La sua immagine — il volto serio, il basco rosso, lo sguardo fiero — è diventata simbolo di resistenza e speranza.

Scrisse:

    “Dobbiamo osare inventare il futuro.”

E quel futuro, ancora oggi, porta il suo nome tra chi lotta per dignità, giustizia e libertà.

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