Noi Antifascisti: contro ogni dominio, per la libertà dei popoli

Antifascisti

Noi antifascisti non siamo una nostalgia. Siamo una presenza viva, una coscienza vigile, una voce che non si piega. Siamo eredi di chi ha lottato contro l’oppressione, ma anche costruttori di futuro. La nostra lotta non è solo contro il passato: è contro ogni forma di dominio che oggi ne riproduce la logica.

Condanniamo ogni pensiero e ogni pratica che nega la dignità umana. Condanniamo il razzismo, che divide e gerarchizza. Condanniamo il fascismo e il nazismo, che hanno trasformato la politica in violenza e la comunità in obbedienza. Condanniamo il sionismo, quando si fa ideologia di esclusione, di apartheid, di colonizzazione. Condanniamo tutte le politiche aggressive che impediscono ai popoli di vivere come meglio vogliono o credono.

Non ci interessano le etichette. Ci interessa la sostanza: ogni sistema che impone, che esclude, che militarizza, che sfrutta, che reprime, è per noi nemico della libertà. Ogni confine che separa, ogni legge che discrimina, ogni esercito che occupa, ogni economia che affama — è parte del problema.

Essere antifascisti oggi significa riconoscere le nuove forme di dominio. Significa opporsi alla sorveglianza di massa, alla repressione poliziesca, alla propaganda bellica. Significa denunciare le basi militari che occupano territori, i muri che respingono migranti, le multinazionali che devastano terre e culture. Significa rifiutare la logica del profitto che trasforma ogni cosa — anche la vita — in merce.

Ma essere antifascisti significa anche costruire. Costruire comunità solidali, dove nessuno è straniero. Costruire spazi di parola, dove la memoria diventa azione. Costruire economie locali, ecologiche, giuste. Costruire cultura, bellezza, cura.

Noi antifascisti non siamo contro qualcuno: siamo per tutti. Per ogni popolo che vuole vivere secondo la propria cultura, la propria spiritualità, la propria visione del mondo. Per ogni minoranza che resiste, per ogni voce che si alza, per ogni gesto che cura. Per chi semina, per chi sogna, per chi lotta.

La nostra lotta è anche spirituale. È contro l’idolatria del potere, contro la religione del denaro, contro la sacralizzazione della forza. È per una politica che sia servizio, per una terra che sia madre, per una vita che sia relazione.

Noi antifascisti non abbiamo paura. Abbiamo memoria. Abbiamo visione. Abbiamo alleati in ogni angolo del mondo: nei villaggi resistenti, nei quartieri popolari, nei campi profughi, nei monasteri, nelle scuole, nei centri sociali, nei deserti e nelle foreste.

Ogni volta che un popolo viene oppresso, noi siamo lì. Ogni volta che una voce viene censurata, noi siamo lì. Ogni volta che la dignità viene calpestata, noi siamo lì.

Perché essere antifascisti non è una posizione: è una vocazione. È scegliere la giustizia, ogni giorno. È scegliere la libertà, anche quando costa. È scegliere la solidarietà, anche quando è scomoda.

Noi antifascisti non ci arrendiamo. Non ci adeguiamo. Non ci vendiamo.

Noi resistiamo. E nel resistere, liberiamo.

Ogni parola è una soglia. Ogni gesto, una bandiera. Ogni comunità che resiste, è già un altro mondo.