La storiografia, basata sull'analisi critica delle fonti, ha ampiamente smontato molti dei luoghi comuni e dei miti creati dalla propaganda fascista e ancora oggi diffusi. Le argomentazioni che seguono mirano a fare chiarezza su alcuni dei presunti "meriti" del regime di Benito Mussolini.
Miti Economici e Sociali
“Ha introdotto l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS)” Falso. L'organismo che diventerà l'INPS ha radici ben precedenti. Nacque nel 1919, prima dell'avvento del fascismo, come Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali (CNAS). Il regime si limitò a cambiarne il nome nel 1933 in Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INFPS), ma la sua istituzione fu opera del periodo liberale.
“Ha inventato l'assistenza sanitaria e l'assistenza ai poveri” Falso. L'assistenza sanitaria e sociale era frammentata e parzialmente inefficace, ma esisteva già. Molte Opere Pie e istituzioni mutualistiche erano attive prima del fascismo. Il regime riorganizzò queste strutture in enti assistenziali e previdenziali sotto il controllo statale (come l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia - ONMI), spesso sfruttando a fini propagandistici strutture preesistenti, senza inventare il concetto di assistenza.
“Ha debellato la mafia” Mito propagandistico. Il prefetto Cesare Mori fu inviato in Sicilia per combattere il fenomeno mafioso con metodi brutali e repressivi. Inizialmente, ottenne risultati nella repressione della mafia rurale e di basso profilo, specialmente quella che minacciava il controllo statale. Tuttavia, la mafia di alto livello e gli interessi legati al regime furono spesso tollerati o cooptati. Inoltre, la repressione mirata solo agli esponenti più visibili non eliminò le radici profonde del fenomeno, che riemersero con forza dopo la caduta del fascismo.
Miti Infrastrutturali e Culturali
“Ha costruito tutte le autostrade in Italia” Falso. La prima autostrada italiana, la Milano-Laghi, fu inaugurata nel 1924 (pochi mesi dopo la Marcia su Roma), grazie a un progetto e a un finanziamento privati dell'ingegnere Piero Puricelli, non a un piano statale fascista. Sebbene il regime abbia poi accelerato la costruzione di altre tratte, la prima vera autostrada italiana nacque su iniziativa privata in un clima di libertà economica residua.
“Ha difeso la cultura italiana” Falso. Il fascismo impose una rigida censura su ogni forma di espressione artistica, letteraria, giornalistica e cinematografica che non fosse allineata all'ideologia del regime. Ciò portò all'esilio o all'auto-esilio di molti intellettuali e artisti (tra cui Arturo Toscanini, Ignazio Silone, o i fratelli Rosselli), impoverendo in realtà il dibattito culturale e soffocando la libertà creativa. La cultura divenne un mero strumento di propaganda e indottrinamento.
Miti Giuridici e Istituzionali
“Ha introdotto i Patti Lateranensi per la pace con la Chiesa” Distorsione. I Patti Lateranensi del 1929, che sancirono la nascita dello Stato del Vaticano e posero fine alla "Questione Romana", furono un indubbio successo politico per Mussolini. Tuttavia, la ricerca di una conciliazione tra Stato italiano e Chiesa era in corso da decenni, fin dall'Unità d'Italia. Il regime sfruttò un processo diplomatico già avviato per ottenere un enorme consenso e legittimazione internazionale e interna, non per "inventare" la pace, ma per finalizzare un accordo strategico.
“Ha creato il Codice Penale (Rocco)” Parzialmente vero, ma manipolato. Il Codice Rocco (1930) riorganizzò effettivamente la legislazione penale. Tuttavia, esso è intrinsecamente legato alla natura repressiva del regime: introdusse nuovamente la pena di morte per reati politici e comuni, e sancì un sistema giuridico che limitava drasticamente le libertà individuali e i diritti della difesa, trasformando il diritto in uno strumento di controllo politico e punizione del dissenso.
Tutte queste rivendicazioni, se analizzate attraverso le fonti storiche, rivelano come il fascismo abbia abilmente utilizzato la propaganda per appropriarsi di iniziative preesistenti (come l'assistenza o le bonifiche), distorcere la realtà (come i treni in orario o la lotta alla mafia) o presentare provvedimenti repressivi (come il Codice Rocco) come un progresso per la nazione.

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