La Repubblica di Montefiorino (MO), situata nell'Appennino Modenese-Reggiano, fu una delle più significative e vaste Zone Libere istituite dalla Resistenza italiana durante l'estate del 1944. Questa esperienza non fu solo una parentesi militare, ma un vero e proprio esperimento di autogoverno democratico in tempo di guerra, un simbolo della volontà di rinascita civile e politica del Paese.
La Nascita della Zona Libera
L'esperienza ebbe inizio il 17 giugno 1944, quando le formazioni partigiane, in crescita numerica e organizzativa, riuscirono a conquistare e a mantenere il controllo di un vasto territorio montano. La presa della Rocca di Montefiorino, simbolo del potere fascista e sede di un presidio della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana), fu l'atto fondativo.
L'area liberata si estendeva su circa 1.000 chilometri quadrati, coinvolgendo il comune di Montefiorino e diversi centri limitrofi, e ospitando circa 50.000 abitanti. Il successo fu reso possibile non solo dalla capacità militare dei partigiani, ma anche dal massiccio supporto della popolazione locale e del clero, stanca dell'occupazione e dei soprusi nazifascisti.
Un Esperimento di Democrazia
L'importanza di Montefiorino risiede soprattutto nell'aspetto politico e amministrativo. I partigiani non si limitarono a occupare il territorio, ma si impegnarono a istituire una Giunta Popolare, ponendo le basi per una vera e propria amministrazione civile:
Ristabilimento dell'Ordine: Furono riattivati i servizi essenziali (come l'ufficio postale e l'assistenza sanitaria) e furono riaperte le scuole.
Giustizia Popolare: Venne istituita una rudimentale forma di giustizia, regolamentando i rapporti civili e militari.
Tensioni Politiche: Nonostante l'obiettivo comune, l'esperienza fu attraversata da tensioni politiche tra le diverse componenti ideologiche della Resistenza (comunisti, socialisti, cattolici), riflettendo i dibattiti sulla futura Italia libera.
La Fine della Repubblica
La notorietà e la vastità della Repubblica di Montefiorino non potevano passare inosservate alle forze di occupazione. Alla fine di luglio del 1944, l'area fu oggetto di un massiccio rastrellamento da parte di ingenti forze nazifasciste. Nonostante l'accanita difesa, la disparità di mezzi e uomini costrinse le formazioni partigiane a sganciarsi e ripiegare per evitare l'annientamento totale.
Il 1° agosto 1944 la Rocca di Montefiorino fu riconquistata e incendiata dai tedeschi. Seguirono atti di feroce rappresaglia contro la popolazione civile (tra cui l'eccidio di Monchio, Susano e Costrignano), che non riuscirono però a spezzare completamente la Resistenza.
L'esperienza della Repubblica di Montefiorino durò solo 45 giorni, ma servì da modello e da incoraggiamento per la nascita di altre Zone Libere e testimoniò la capacità dei partigiani di amministrare un territorio, proiettando una visione concreta di democrazia e libertà nel cuore dell'Italia occupata. L'eredità di Montefiorino si manifestò anche nella successiva riorganizzazione delle Giunte e dei CLN di montagna, fino alla Liberazione definitiva.

0 Commenti