Storia di un Complotto Sfumato e delle Sue Ombre

Golpe


 Il 1973 è un anno ricordato per l'austerity energetica e per l'inizio di una lunga crisi economica, ma per la storia più oscura e complessa d'Italia, fu l'anno in cui si tentò di organizzare un altro, inquietante, progetto eversivo: il cosiddetto "Golpe della Rosa dei Venti". Meno noto rispetto al "Golpe Borghese" del 1970, questo complotto militare e civile gettò una luce inquietante sulle trame eversive che si muovevano nel sottobosco della Repubblica durante gli anni di piombo.
La Tela del Complotto e i Protagonisti

L'indagine sul "Golpe della Rosa dei Venti" prese il via nell'agosto del 1974 a Padova, dove il giudice istruttore Giovanni Tamburino, indagando su alcuni depositi di armi in Veneto, scoprì l'esistenza di un'organizzazione segreta. Il nome, evocativo e ambiguo, derivava dal simbolo che l'organizzazione utilizzava per marcare le mappe e i documenti interni.

L'ossatura del complotto era composta da un intreccio di ufficiali in servizio e in pensione, esponenti dell'eversione di estrema destra, membri dei servizi segreti deviati e notabili della finanza e della politica.

Tra i principali indagati emersero figure chiave:

    Generale Ugo Ferrandi: Un ufficiale di alto rango, ritenuto il vertice dell'organizzazione e a capo del cosiddetto "ufficio politico" del progetto.

    Abitanti dell'Ombra: Il complotto non era un'iniziativa isolata, ma si innestava nel clima di "strategia della tensione". L'obiettivo era quello di sfruttare il caos politico e sociale (innescato anche dagli attentati terroristici) per attuare un colpo di Stato di stampo anticomunista e antidemocratico, ristabilendo un ordine autoritario.
Obiettivi e Piani Operativi

Le carte sequestrate e le successive indagini rivelarono che l'organizzazione aveva già messo in atto una serie di preparativi operativi, tipici dei piani eversivi:

    Monitoraggio e schedatura: Era stata creata una fitta rete di schedature che coinvolgeva migliaia di persone ritenute "sovversive" o comunque ostili al progetto golpista, un chiaro piano per l'eliminazione o l'internamento degli oppositori politici una volta preso il potere.

    Acquisizione di Armamenti: Furono scoperti depositi di armi e munizioni che servivano per armare i nuclei operativi.

    Appoggi Internazionali: Gli inquirenti ipotizzarono l'esistenza di legami con ambienti stranieri, in particolare con gruppi anticomunisti attivi in altri Paesi europei e con strutture vicine all'Organizzazione Gladio (la rete stay-behind della NATO), sebbene l'entità di tali collegamenti rimase controversa.

A differenza del fallito Golpe Borghese, il "Golpe della Rosa dei Venti" era concepito come un'operazione più sfumata, forse destinata a manifestarsi non con un'azione violenta notturna, ma attraverso un graduale condizionamento politico-militare che avrebbe portato a un governo di "emergenza nazionale".
Il Processo e la Verità Sfumata

L'indagine portò all'incriminazione di decine di persone tra militari, civili e agenti segreti. Tuttavia, come spesso accade nella storia giudiziaria dei complotti italiani, la strada verso la verità fu lunga e tortuosa:

    Ostacoli Istituzionali: L'inchiesta fu subito ostacolata da depistaggi, ritardi e una cortina di omertà che proveniva da ambienti politici e militari di alto livello, i quali vedevano con timore lo svelamento dei legami tra eversione e apparati dello Stato.

    Assoluzioni e Prescrizioni: Dopo anni di dibattimenti e rinvii, il processo si concluse con risultati deludenti. Molti degli imputati furono assolti per insufficienza di prove o grazie alla prescrizione dei reati, soprattutto quello di cospirazione politica.

Il fallimento giudiziario non sminuì, però, il peso storico del "Golpe della Rosa dei Venti". Esso fu una vivida dimostrazione di come, negli anni Settanta, ampi settori dello Stato, militare e civile, fossero pronti a mettere in discussione l'assetto democratico della Repubblica.

Il complotto rimane un capitolo emblematico della storia italiana, un monito su quanto fossero fragili e minacciate le istituzioni democratiche negli anni della strategia della tensione, e quanto fitta fosse la nebbia che avvolgeva le trame eversive connesse a poteri occulti.

Bandiera Nera