Teresa Noce: La Stoffa della Libertà
Sartina, partigiana, deportata, costituente. La Resistenza cucita a mano.
Teresa cuce con mani operaie. Ogni punto è lotta. Ogni filo, una legge che non si strappa.
Torino, 1900. Mentre l’anarchico Bresci uccide Umberto I, nasce Teresa Noce. È figlia del popolo, cucitrice a undici anni, autodidatta a dodici, militante a quattordici. La sua vita sarà cucita con filo rosso: quello della lotta, della dignità, della memoria. Teresa non fu solo una donna della Resistenza. Fu la Resistenza fatta donna.
L’inizio della lotta
Teresa cresce in povertà, tra fabbriche e scioperi. Lavora come sartina, legge Marx di nascosto, scrive articoli, organizza assemblee. Entra nel Partito Comunista Italiano e diventa una delle sue fondatrici. La sua militanza è precoce, radicale, instancabile. Teresa è ovunque: nelle fabbriche, nei giornali, nei cortei.
L’esilio e la clandestinità
Negli anni ’30 è costretta all’esilio: Francia, Spagna, Unione Sovietica. Scrive per la stampa clandestina, coordina reti di soccorso, partecipa alla guerra civile spagnola. Vive la militanza come mestiere, come vocazione. Si definisce “rivoluzionaria professionale”. E lo è davvero.
La deportazione
Nel 1943 viene arrestata dai nazisti. Deportata in Germania, lavora come schiava nelle fabbriche belliche. Sopravvive alla fame, alle botte, al gelo. Ma non cede. Non rinnega. Non dimentica. Quando torna in Italia, non cerca vendetta. Cerca giustizia. E la scrive.
La Costituente
Nel 1946 Teresa Noce è eletta all’Assemblea Costituente. È una delle 21 donne che scrivono la nuova Italia. Porta la voce delle operaie, delle madri, delle deportate. Propone la legge sulla tutela della maternità, che diventerà la Legge 860 del 1950. Dice: “La maternità non è debolezza. È forza. È lavoro. È diritto.”
La battaglia sociale
Teresa è deputata per due legislature. Si batte per i diritti delle lavoratrici, per la parità salariale, per l’accesso alla magistratura. Denuncia l’ipocrisia del potere, anche quando il potere è il suo partito. Quando viene tradita, non tace. Scrive. Testimonia. Resiste.
Una vita oltre il mandato
Teresa Noce si spegne il 22 gennaio 1980, a Bologna. Aveva 79 anni. Aveva cucito la stoffa della libertà con mani operaie. Aveva scritto la Costituzione con parole ribelli. Aveva vissuto la Resistenza come mestiere. Non come simbolo. Come seme.
Il suo lascito
- Operaia, autodidatta, militante comunista
- Fondatrice del PCI e attivista internazionale
- Deportata nei campi di lavoro nazisti
- Deputata costituente e madre della Legge 860
- Voce delle donne, delle madri, delle operaie
Perché ricordarla
- Perché ogni cucitura è già resistenza
- Perché ogni legge è una crepa nel dominio
- Perché ogni donna ribelle è già rivoluzione
- Perché la maternità è lavoro, non debolezza
- Perché la libertà non si eredita: si conquista
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